Il Sacramento Del Battesimo Nov 19 (1)

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Pontificio Istituito Orientale
AA 2014-2015

I sacramenti nel tradizione siro-orientale
Il sacramento del Battesimo

William Toma

Il sacramento del Battesimo
Teologia del Battesimo
A) Necessità del battesimo

Odi di Salomone (2° sec.,)1


Nelle Odi di Salomone ci troviamo di fronte a un testo poetico che esprime l'esperienza
del battesimo. Ciò che è importante è la forma simbolica del contenuto come la tipologia
che diventerà elemento comune nei testi antichi sul battesimo. In modo particolare sono
utilizzati tre temi: quello del Mar Rosso; quello del Tempio; quello della circoncisione.
Questo è il simbolismo che con il tempo diventerà un luogo comune nelle catechesi dei
Padri.



In questo modo il fatto pratico di spogliarsi dei propi vestiti prima di entrare nell'acqua
acquista un significato spirituale: il battezzato si libera dei soui vestiti di pelle per essere
rivestito dallo Spirito (Ode 25,8). E in effetti Teodoro di Mopsuestia ed altri padri della
chiesa e.g. Cirillo di Gerusalemme, lo Pseudo-Dionigi riprendono questa teologia
simbolica. L'acqua diventa il luogo in cui avviene la lotta di Cristo contro Dragone (Ode
22), e l'immersione nell'acqua e considerata come discesa agli inferi e liberazione dalla
morte.

Afraate (m. 345)







Afraate parla del sacramento del Battesimo come il segno della vera circoncisione (Dim
XI), rinascita spirituale e lavacro di rigenerazione (Dim VI) e come veste d'immortalità
(Dim VI).
Per Afraate, è necessario il battesimo per avere la vita eterna. disse: il sacramento del
battesimo fu istituito da Gesù Cristo quando lo affidò ai suoi Apostoli: "E quando dette
poi il Signore nostro il sacramento del battesimo ai suoi apostoli, cosi disse loro: Chi
crederà e riceverà il battesimo vivrà, e chi non crederà sarà giudicato." (Dim. I. 17, PS I,
col. 41, II. 2-5).
Parlando del cambiamento, misteri nella nuova dispensazione. Afraate disse che gli
Israeliti prima hanno mangiato la Pasqua e poi, sono stati battezzati nella nuvola e nel
mare, ma nella nuova dispensazione i discepoli sono stati battezzati quando Gesù aveva
lavato i loro piedi e dopo hanno ricevuto il vero, pasqua, che è il sangue e corpo di Cristo.
(Dim XII; PS I, 531).
La circoncisione della carne era un segno della fede e della conversione interiore della
persona dell'Antico Testamento. Anche l'unzione prima del Battesimo nella nuova
dispensazione è il segno della fede. E' il segno di conversione prima della vera
circoncisione. (Dim XI, 2).
1

Odi di Salomone Raccolta di 42 inni di autore sconosciuto, degli inizi del 2° sec., di cui è perduto
l’originale in greco, mentre è giunta la traduzione siriaca pubblicata nel 1909, di intensa religiosità giudeo-cristiana
e di squisita bellezza poetica. Cinque di questi inni si ritrovano nella Pistis Sophia
1

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Il sacramento del Battesimo

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Mar Rosso ed il fiume Giordano sono tipi dei fonte del battesimo nel nuovo
dispensazione.
• Secondo Afraate, l'iniziazione cristiana si comincia prima con l'unzione prebattesimale,
consacrazione dell'acqua, l'atto del battesimo con l'acqua e la celebrazione eucaristica ed
il comunione.
• Afraate collega lo Spirito Santo che viene invocata dal sacerdote sull'acqua del battesimo
con lo Spirito Creatore che aleggiava sull'acque mentre la terra era deserta e vuota (cf.
Genesi 1,2).2
• L'effetto del battesimo e' quello di cancellare i peccati: l'acqua, necessaria per il
battesimo, non e' solo simbolo esteriore del pentimento interiore del battezzando; essa
opera effettivamente la cancellazione del peccato. Dice il Sapiente Persiano (Afraate):
"Ma se si lavano nelle acque del battesimo e prendono il Corpo e il Sangue di Cristo, il
sangue (dei battezzati) con il Sangue (di Cristo) diviene innocente, e il corpo (dei
battezzati) con il Corpo (di Cristo) si purifica, e i peccati con le acque (del battesimo) si
lavano e con la Maestà (di Dio) la preghiera parla." (Dim IV, 19)
• Afraate oltre il concetto del battesimo come lavaggio che purifica dai peccati, il concetto
del battesimo come bevanda che disseta perche proviene dalla fonte viva di Cristo.
Questo discorso viene condotto partendo da un parallelismo con il Vecchia Testamento
(Dim IV, 6). Si noti, per inciso, il continuo sforzo del nostro Autore di trovare adombrato
nel V.T. tutto ciò che si e' verificato nel Nuovo- segno evidente, questo, della forte
influenza giudaica sul cristianesimo siriaco.
Efrem (m. 373):
• L'immagine del fuoco applicata all'azione dello Spirito Santo diventa simbolo di realtà
spirituali. Parlando dello Spirito Santo come fuoco, Efrem parla dell'opera divina dello
Spirito per mezzo del Battesimo: per mezzo di essa, diventata incandescente nello Spirito
Santo, i fedeli sono vivificati e ricevono i doni dell'immortalità. Lo Spirito Santo è colui
che santifica il santifica e consacra l'acqua e l'olio nel battesimo. Efrem disse: "Fuoco e
Spirito furono nel grembo di Maria, al fiume ove Cristo fu battezzato, al nostro fonte
battesimale, nella Pane e nella Copa." (Fid X, 17).
• La teologia dell'olio, materia strettamente legata al sacramento battesimale, e'
particolarmente sviluppata negli inni sull'Epifania.3 Gli elementi naturali, olio e acqua, di
per sé significativi per Efrem dove ricopra un simbolismo particolare nell'unzione e nel
battesimo cristiano. L'effusione dello Spirito Santo e la rigenerazione sono elementi
sottolineati nei scritti di Efrem. Egli disse
L'olio e' amico dello Spirito Santo e suo ministro: lo seguiva come un suo discepolo.
Lo Spirito Santo, tramite l'olio imprime il suo sigillo sulle sue pecore come l'anello che
imprime il suo sigillo sulla cera; cosi il sigillo nascosto dello Spirito e' impresso
dall'olio sui corpi quando si 'e' unti nel battesimo e segnati nel battesimo. Di olio santo
sono unti, per essere purificati, i corpi pieni di macchie e vengono resi immacolati senza
fatica. Scendono sporchi con le loro colpe e risalgono puri come bambini. Perché il
battesimo diventa per loro come un secondo seno [...] I sacerdoti aiutano questo seno
nella sua creazione, l'unzione la precede. Lo spirito Santo viene portato sui suoi flutti.

2

Dim VI, 14.
3
BOU-MANSOUR, La Pense'e, 88-90; 345-353.
2

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Una corona di leviti lo attornia [...]. Oh, seno, il cui altare allatta e nutre i bambini! Oh,
bambino, che invece del latte mangerai subito un pane perfetto.4





Il latte e' quello della Chiesa, la madre che allatta il suo neonato quando ha subito una
secondo nascita tramite il battesimo e lo spirito; il pane e' quello dell'eucaristia,
nutrimento spirituale del nuovo battezzato che fa ormai parte del corpo di Cristo. Come
Afraate, l'unzione prebattesimale precede l'azione dell'immersione dei battezzanti.5
Per Efrem, il termine mesha è una parola siriaca comune per l'olio ed è l'unica parola
utilizzata per indicare l'olio battesimale negli scritti di Efrem. Come si legge negli scritti
di S. Agostino (V secolo) in cui l'autore con la parole "amore" descrisse la relasione tra le
persone delle Trinita', in maniera analoga gia' nel IV secolo, Efrem utilizza la parola
"unzione" per descrivere la Trinita: Padre = colui che unge; Figlio =l'unto; Spirito Santo
= unzione.6
Per Efrem, l'uso dell'olio d'oliva nel rito battesimale richiama dunque un segno del liberazione per figli di
Ark, l'olio porta ai peccatori la buona notizia della loro liberazione.

Teodoro di Mopsuestia (m. 428)
• Teodoro indica il fondamento della condizione in cui ci troviamo nella vita presente è
Adamo; quello della nostra vita futura è Cristo, nostro Signore. Come infatti Adamo fu il
primo uomo mortale - e in seguito tutti lo furono a causa di lui - così Cristo fu il primo a
risorgere dopo la morte, comunicando il principio della risurrezione a quelli che
sarebbero venuti dopo di lui. Noi entriamo in questa vita visibile con una nascita
corporale, e per questo siamo tutti corruttibili. Ma per giungere alla vita futura, saremo
trasformati mediante la potenza dello Spirito, e perciò risorgeremo incorruttibili. E
siccome questo si realizzerà soltanto allora, Cristo nostro Signore ha voluto fin da adesso
farci entrare nella vita eterna in maniera simbolica, donandoci col battesimo la possibilità
di rinascere in lui. Questa nascita secondo lo spirito è la figura attuale della risurrezione,
o rigenerazione, che si compirà in noi nel futuro, quando cioè passeremo nell'altra vita:
per questo anche il battesimo si chiama rigenerazione.
• Nel suo commentario sul Evangelo di Giovanni, egli disse "come quaggiù il nostro corpo,
mentre l'anima è presente, gode della vita visibile, così allora riceverà la vita eterna
incorruttibile per la potenza dello Spirito. Allo stesso modo, nella nascita che ci è data
col battesimo e che è figura della risurrezione, noi riceviamo la grazia in virtù del
medesimo Spirito, una grazia però limitata e concessa come pegno. La riceveremo in
pienezza solo quando risorgeremo realmente, quando l'incorruttibilità ci sarà comunicata
di fatto. Perciò l'apostolo, quando parla della vi,ta futura, ,intende rassicurare i suoi
ascoltatori con queste parole: Non soltanto la creazione, ma anche noi, che possediamo le
primizie dello Spirito, noi pure interiormente gemiamo nell'attesa della redenzione del
nostro corpo (Rom. 8,23). Perché, se fin d'ora abbiamo ricevuto le primizie della grazia,
4

Citato da PATRICIA HIDIROGLOU, Acqua divina. Miti, riti, simboli, 76. Il momento o
l’evento storico a cui si fa risalire questo compimento è il battesimo di Gesù nel Giordano. L’effetto di
questa unzione è lo Spirito Santo: “Dio ha unto di Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth” (At 10, 38);
Gesù stesso, subito il suo battesimo, nella sinagoga di Nazareth dichiarerà: “Lo Spirito del Signore è su di
me; mi ha consacrato con l’unzione” (Lc 4, 18). Gesù era certamente pieno di Spirito Santo fin dal
momento dell’incarnazione, ma si trattava di una grazia personale, legata all’unione ipostatica, e perciò
incomunicabile. Ora, nell’unzione, riceve quella pienezza di Spirito Santo che, come capo, potrà
trasmettere al suo corpo. La Chiesa vive di questa grazia capitale (gratia capitis).
5
HEpi, 4.
6
Brock, "Anointing in the Syriac Tradition," in Dudley-Rowel, Oil of Gladness, 93
3

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possiamo sperare di ottenerla in pienezza quando ci sarà data la felicità della
risurrezione.7




Presso i padri siriaci troviamo un immagine simbolica dell'acqua come un grembo
materno; Teodoro esplicita in questa maniera: "il pontefice usi determinate parole
chiedendo a Dio che la grazia dello Spirito Santo vanga sull'acqua, la renda capace di
partorire in questa tremenda nascita e ne faccia il senso di una nascita sacramentale...
Come nella nascita carnale, il senso della madre riceve il germe, mentre la mano divina lo
plasma secondo il Decreto iniziale, cosi nel battesimo l'acqua diventa pure un senso per
colui che nasce, ma e' la grazia dello Spirito che vi plasma colui che viene battezzato per
la seconda nascita e che lo rende tutto diverso."8
La nuova nascita di un uomo vecchio, ben espressa da Nicodemo (cf. Gv 3,3) viene
esplicitata nei riti di iniziazione da Teodoro da Mopsuestia.9

Narsai (m. 502)
• Narsai, in his homily on baptism, speaks of oil as the visible sign that proclaims

the divine power. It not only keeps men from harm but it also bestows power and
by outward things God gives assurance of His works done in secret. By his
power, the body and the soul acquire power and they do not any more dread the
dangers of death.10
Babai il Grande (m 628)
Babai il Grande spiegando di Evagrio disse : “Chi non prende questa speranza del
battesimo, non ha la vera vita né sarà beato” Anche disse: dopo il nostro battesimo nello
Spirito secondo le osservanze dei comandamenti cristiani, saranno raschiate via dalle
nostre anime le squame della malvagità, saranno eliminate le opinioni e i numeri della
divisione corporea, ci sarà nell’uomo la fiamma dell’unico amore cristiano e risplenderà
e rilucerà in lui la luce ineffabile che copre tutti gli esseri. Anche disse: Da quando
hanno ricevuto il nome del Salvatore nel battesimo puro che [libera] dalla morte e
dalla corruzione, sono degni della contemplazione degli angeli santi e del modo in cui
[questi] provvedono al loro aiuto in ogni momento.11 Si tratta della speranza contenuto
nel Cristo cioè che già esiste e non solo di speranza soggettiva del cuore umano.
Anonimo Autore (Expositio) (10° secolo)
• Secondo Expositio attraverso il battesimo l’uomo entra nella Chiese e con esso si
qualifica di ricevere gli altri sacramenti12. È necessario per la salvezza.
7

Commentarius in Evangelium Johannis Apostoli, II - CSCO 116 - pp. 55-56.
TEODORO DI MOPSUESTIA, Omelie catechetiche, in L'iniziazione cristiana. Testi raccolti e presentati
da A.Hamman, op. cit., pp.105-106.( Les Homélies catéchétique de Thèodore de Mopsueste. op.cit., p.421)
9
Cf. TEODORO DI MOPSUESTIA, Omelie catechetiche, 407.
10
NARSAI, Liturgical Homilies, 45.
11
FRANKENBERG, Evagrius Pontificus, 253.
12
ANONIMO, Expositio, vol. I, 93; vol. II, 133.
8

4

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L'olio del Battesimo è simbolo del Spirito Santo.

Isho'Dad di Merv (m. 850)
• Isho'dad, ha fatto commentario sul NT. Egli disse: “Molti hanno trionfato nelle
sofferenze e nei bagni di sangue, senza aver ricevuto il battesimo.”13
‘Ammanuel Bar Šahhāre (980)
• Per ‘Ammanuel Bar Šahhāre, l'olio usato per l'unzione battesimale contiene parte delle
spezie usate per imbalsamare il corpo di Cristo.14
• Anche dice che l'olio del Battesimo viene consacrato rappresenta il Corpo di Cristo sulla croce.15
• L'acqua è un grembo per la vita ma anche una tomba per il battezzando.16
Johannan di Zo'bi (13° secolo)


Johanna di Zo'bi disse "The apostles gave us the horn of baptism containing the olive oil,
and not precious Chrism (myron) as is used in the Western Church. Olive oil is easily
procured by both the rich and poor, which is not the case with costly chrism…
Moreover, olive oil is rich and of a pleasant odor, … and is useful in all respects, so he
who is baptized and anointed with the oil of the horn is rich in the grace of the Spirit, and
of a sweet odor in Christ, and gives nourishment to all by his understanding, and in every
way is useful to the Church."

ABDIŠO (m. 1318)
• ABDIŠO (Marganita IV, 3) menziona sette specie di battesimi o immersioni: 1) il bagno
ordinario; 2) la purificazione legale da impurità legali, con le abluzioni; 3) abluzioni
giudaiche tradizionali, lavaggio dei recipienti, … dopo la venuta dal mercato (cf. Me);
4) Battesimo di Giov. B. per la penitenza e la remissione dei peccati; 5) il battesimo di
nostro Signore, nello Spirito santo, per dare “l’adozione, per la risurrezione dai morti e
per la vita eterna: è una circoncisione spirituale”. “Abdišo, menziona poi due altri
battesimi; 6) quello del sangue, secondo la parola di Gesù: “ha ancora un altro battesimo
… cioè sarà tinto (riceve sbc-f) dal suo sangue (sabii subiti …); 7) il battesimo delle
lacrime, come dicono i Padri. Questi due ultimi sono in rapporto con la fede, emblema
della morte e della risurrezione. Di tutto cioè è sottintesa la necessità del battesimo,
almeno in una delle tre ultime forme: di Cristo, di sangue o di lacrime.17


‘Abdīšō‘ exposes the significance of the natural elements of oil as indicating that the
purpose of the anointing is the to preserve the soundness of the object anointed and to
13
14

DADISHO DI MERV, Commentaries, GIBSON (ed.), vol. I, 226
ISAAC, J., "Il rito del battesimo secondo ‘Ammanuel Bar Šahhāre," Bayn Al-Nahrayn 14 (1983), 37-

38.
15

Ibid., 49.
Ibid., 53.
17
ABDIŠO, Marganita IV, 3.
16

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protect it from injury or damage when brought into contact with other objects. In like
manner, we too are anointed and become brethren of Christ lest we should receive
damage from the wiles of the world and the devil.18 He emphasizes the fact that the
matter of the oil of anointing is pure olive oil.19
Timoteo II (m.1332/5)
• Timoteo disse: chi non si battezza è escluso dal paradiso. Ma esso si può sostituire col
martirio.20
• Timothy gives various reasons for using olive oil in baptism. With regard to its natural
properties, it has the capability of healing wounds. He also adds the reference to the
ascension of our Lord on the Mount of Olives; he states: “the oil possesses a special
power above all other oils. It easily removes from the body anointed with it all stain and
filth and resembles the mystery of the power…”21 Therefore, the liturgy and tradition
consider the holy oil as the gift of the power of the Holy Spirit. Timothy faithfully
follows the tradition when he considers the holy oil as the symbol of the power of the
Holy Spirit and insists on its sanctifying power.
• In the sacrament of baptism, “we are already raised up from earthly things and from now
onwards are sacramentally raised to the kingdom of heaven, the Jerusalem above.”22
Furthermore, in baptism the future realities of immortality, immutability and the
Kingdom of Heaven are communicated to us through “a type of death and resurrection”
of Christ.23 He also states that what we receive in the sacraments symbolically, we will
truly receive at the end. Hence, in baptism Christ “forgave our debts in his baptism
and…resurrected us in it symbolically, for he will truly resurrect us at the end…”24 In
addition,
• Timothy states that the signing of oil and water with the oil of the horn symbolizes “the
descent of the grace of the Spirit, who by his descent, sanctifies the (sacramental)
generation, and the mystery of our communion and participation in heavenly things.”25
• In the second baptismal anointing, the priest anoints the breast of the one being baptized
by tracing the sign of the Cross with his three middle fingers (from above downwards)
with consecrated baptismal oil as a sign indicating the gifts of the ‘adoption of sonship’
and an immortality which will be realized at the resurrection ‘descend’ upon us.26
• The affect of the sacrament of baptism, is the reception of the gift of the Holy Spirit. In
Timothy’s thought, man is composed of body and soul before baptism; however, after
receiving the sacrament a third element—Spirit—is infused in man, which becomes
intrinsic to his being along with the other two elements.27 According to Timothy, we

18

‘ABDĪŠŌ‘, Marganitha (The Pearl), 53-54.
BADGER, Nestorians and Rituals II, 407.
20
TIMOTHY II, The Mystery of Baptism, 105r.
21
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 53.
22
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 65.
23
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 9.
24
TIMOTHY II, Mystery of the Eucharist, 67.
25
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 21.
26
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 70-71.
27
DE VRIES, “Sieben Gründe,” 59.
19

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receive this Spirit of God sacramentally in baptism by means of the anointing with
baptismal oil.28
However, the Spirit which we have received at baptism is not manifested fully. He
previously gives the analogy of the unborn child in his mother’s womb. Although the
child has limbs and “receives virtually every activity of its natural perfection from the
womb,” this functionality is only perfected outwardly later. In the same way, one
receives the Spirit “actually, distinctly and freely,” which is made manifest through the
observance of Christ’s commandments.29
In baptism we become participants in Christ’s death, burial and resurrection by means of
the sacramental act. Furthermore, we also receive the Spirit which gives life.
The Spirit consummated the glory of Jesus, which is the resurrection from the
dead; similarly he consummates the mystery (of resurrection) in us through
baptism. Therefore, whoever receives baptism in the mystery of the death of our
Lord, and is buried with him as a result, will receive the Sprit of life; from now
onwards he will receive sacramentally a spiritual body which will come out at
the resurrection.30



The full reality of the Spirit can only be realized after the resurrection; however, Timothy
underscores the fact that the Spirit is exercised within the baptized person while he is still
living in space and time; it will be fully manifested and accomplished immediately after
the future glory of the resurrection. Timothy says that he who is sealed with the holy oil
and “anointed with it, is formed in immortality here and in the end he will be perfectly
glorified.”31

B) Battesimo, necessità e rapporto con la caduta (peccato originale)
In una teologia che vede un nesso interno tra battesimo e peccato originale. I padri siriaci
non ammettono come Teodoro, il peccato originale.32 Quindi il battesimo non sarebbe necessario
per i bambini. Tuttavia, è certo che il rituale del battesimo dice che il battesimo libera dal
peccato, ma ciò può significare solo per gli adulti; benché il testo parla di nostro peccato
dall’inizio del tempo (cf. Nn. 8 et 69, ecc. Test!).

28

TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 39-41.
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 39-41.
30
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 37.
31
TIMOTHY II, Mystery of Baptism, 41.
32
A differenza delle interpretazioni cattolica e protestante, per l'Ortodossia cristiana il peccato di Adamo ha
avuto delle conseguenze per l'uomo, ma non si tratterebbe di conseguenze morali in grado di “macchiare” con una
colpa l'anima di ogni individuo. Piuttosto il peccato originale avrebbe introdotto la corruttibilità fisica dell'essere
umano, e in particolare la morte. Le uniche conseguenze del gesto di Adamo sono dunque, secondo la visione
ortodossa, la corruzione e la mortalità, considerate da un punto di vista fisico, non morale. Tuttavia, la morte
comporta un desiderio innato degli esseri umani di "ridurre" il dolore per la certezza della fine della vita terrena: da
ciò scaturisce il peccato come palliativo di fronte alla mortalità. La prima caduta Quello che ogni uomo eredita
non è la colpa ma una creazione indebolita e schiavizzata al Maligno il quale vive parassiticamente in essa e la
tiranneggia con la morte e la corruzione.
29

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Comunque dal punto di vista di pratica liturgica si può dedurre per altre ragioni. Il battesimo è
necessari per i bambini perché ricevuto l’adozione filiale ma none per la remissione dei peccati
come indica Babai il Grande (m. 628).33 ’Īšō‘yahb III segue Babai in questo soggetto; perciò,
ha escluso gli esorcismi e la rinuncia al satana nel rito dei bambini (attualmente sono assenti dal
rito, ma reintrodotti dai Caldei solo la rinuncia). Comunque ‘Ammanuel Bar Šahhāre (m. 980) si
fa riferimento alla rinuncia al satana; significa che la nuova riforma di ’Īšō‘yahb III non era
applicata in tutti posti.
Nelle Questiones de Baptismo di Isho'yahb IV (11 secolo) indica che i bambini non
hanno peccato.34 Cosi dice anche Timoteo II il quale ne deduce che i bambini non si devono
battezzare a causa del peccato.35 Però l’idea dell’esorcismo si trova all’imposizione della mano
in quale si usa anche nel rito dei bambini (Testo 8). Però rimane l’aspetto positivo in quale il
battesimo si usa per l’adozione divina e la liberazione dalla schiavitù del peccato (Timoteo II,
f. 73r; 81 r-v). Chi è figlio di Dio è più schiavo del peccato.
Tuttavia, I padri siriaci insistono sul battesimo dei bambini. Le Questiones de Baptismo
(Vat. Syr. 151, f. 45 r-v) da castigo ai parenti che trascurano il battesimo in un tempo
opportuno. I bambini morti senza battesimo avranno funerali religiosi “perché figli di cristiani”
(f. 46r). I testi liturgici sono per il loro battesimo [11] la posizione della mano, in contraddizione
con certi teologi.

C) Il Battesimo imprime un carattere indelebile
Nel tradizione siro-orientale il battesimo non ha un carattere indelebile e non si può ripetere.36
Timoteo I (m. 823) del ‘sigillo’ (Rusma) del battesimo:
Come l’effigie oppure il sigillo del re è senza differenza in tre materie: oro,
argento e bronzo, ma le materie non si equivalgono né nell’immagine del re, cosi
l’immagine del re, cioè il battesimo, delineata e figurata nell’invocazione e nel
nome della Trinità, è la stessa senza differenza in noi ortodossi, nei calcedoni e
nei severiani, ed il sigillo del re in noi, uno è secondo la natura, ma non sono
secondo la qualità dell’ortodossia e dell’eresia, siamo identici, perché noi in oro
possediamo il sigillo della retta fede, loro in argento riprovato e nel bronzo … E
come la luce del sole è una, sia essa diffusa dell’oro, nella pietra o nel legno, lo
splendore della luce non è uno e identico, ma nell’oro manda più raggi della sua
lice, meno nella pietra o nel legno … Cosi il sigillo reale del battesimo della
riconciliazione uno è: in noi ortodossi come nel’oro, negli altri come nella pietra e
nel legno […],’.37

33

BABAI THE GREAT, De Unione, 116.
Vat. Syr. 150, 41f.
35
Vat. Syr. 151, f. 64)
36
Cf. JUGIE, Theologia… V, p. 282-284; Van VOSSEL, le Sceau
37
(Braun, Epistulae, 1, 8-9.
34

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Teodoro compara le segnazione prebattesimale alla segnazione degli angeli o dei
soldati:
Il segno con quale sei segnato, indica che sei marcato come agnello di Cristo e
come soldato del Re celeste. Chi ha un agnello lo nota con un sigillo che indica a
quale signore esso appartiene … affinché sia aggregato al suo ovile. Cosi anche il
soldato che ha dato il suo nome all’esercito … con un segno solo sulla mano è
notato dal quale si sa di quale re è servo. Della stessa maniera, tu chi sei stato
eletto al regno dei cieli, e che dopo una inchiesta sei iscritto come soldato del re
dei cieli, sei segnato prima sul fronte, cioè in quella parte della testa tua la quale
emana sopra il resto del tuo corpo … (19) Quando il sacerdote fa queste cose in te
e ti segna con una nota sul fronte, per la forza delle parole che egli dice, ti mette
da parte dagli altri e precisa che tu sei diventato soldato de vero Re e cittadino del
cielo.38

D) Si può ripetere un battesimo valido?
Si puo succede quando il bttesimo precedente era considerato ivalido come lo dice
Abdišo.39 Il sacerdote che lo facesse fuori questo caso, sarebbe deposto. (ib. can 26). Timoteo I
sostiene l’unicità del battesimo secondo il detto di Paolo (Ef. 4,5): ‘Un solo Signore … un solo
battesimo.40 Timoteo II fonda questa unicità sul simbolismo del battesimo: Esso è il simbolo di
Cristo morto e risuscitati, il che avvenne una sola volta!41
E) Ciò che si richiede per il sacramento del Battesimo?
Per il battesimo ci vuole, secondo Timoteo II: l’acqua, l’olio, il sacerdote (ministro) e le
preghiere sacerdotali. È ciò che Abdišo considera come materia e forma.42
L’acqua deve essere consacrata dal sacerdote (Narsai om. 21, Mingana 342, Connolly, 47) e con
la consacrazione scende lo Spirito, la quale consacrazione si fa con l’olio (ib). Cioè necessario
per la validità del battesimo (Le Questones de Baptismo, Vat. Syr. 150, f. 54v; J. Bar Zo'bi, Vat. Arab 657, f.
19), in caso di necessità senza l’acqua consacrata (Diettrich, Die Nestor. Taufliturgie, f. 52), per es. nel
pericolo della morte.
L’olio è l’olio dell’unzione (Mešha da-mšihuta) non mescolato a qualcosa (Abdišo, Marganita,
consacrato già dal Vescovo (rito Caldea e Siro-Malabarese) che da segno di comunione.
Bar Zo'bi (13 secolo) rigetta il miron utilizzato dalle tra confessioni (Vat. Ar. 657, f. 18r-19r). Questo
olio è consacrato dal sacerdote prima del battesimo, con l’invocazione dello Spirito Santo (de
Baptizmo Vat. Syr. 150, f. 52v) e ne si conserva nella fiala dell’unzione (qarna da-Mšihuta) per essere
utilizzato nel battesimo seguente. L’origine di quest’olio proviene dagli Apostoli (cioè non è
inventato da privati) come se loro avessero dato il ‘fermento’! Cioè la sostanza.
MAI 353)

38

MINGANA VI, 46-47; Omelia Sul battesimo, 2,17-19.
MAI, Collectio Canonum, X, I, p.12.
40
TIMOTHY I, Epistulae I, BRAUN (ed.), 3-4.
41
Vat. Syr. 151, f. 81r-83r.
42
Vat. Syr. 151, f.50r.
39

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L’azione: tre immersioni, descritte già da Narsai (om 21, Mingana 246, Connolly p.51). In caso
di necessità si può usare l’infusione (Cronaca di Seert, PO xiii, 549).
I Nomi: Padre e Figlio e Spirito Santo. Cosi Narsai e non basta Nel nome del Signore o di
Dio (Toedoro bar Koni, Scholia II, p. 132). Sono la forma del Sacramento (Abdišo, Marganita IV, 3).
La formula è amed, viene battezzato (al presente). In tr. Latina al tempo di Urbano VIII la
formula era diventata 'baptizatus est' è questo termine equivoco. Nel senso del passato, esso ha
posto il problema, ma si tratta di falsa lettura: cioè di vocalizzazione (scritto ‘md).
I Caldei hanno adottato: "io te battezzo, servo di Dio, N. nel nome..." Il nome vuol dire
presenza e potenza; 'nel nome di' significa delega e autorizzazione. C'e' quindi, una teologia del
nome! Il termine amed in ebraico significa stare in piedi ma Gesù utilizza il termine nel senso di
tingere (sba).

F) La Confermazione
Narsai, come S. Efrem, non parla di una unzione dopo il battesimo cioè l’immersione.
L’Anonimo (Expositio II, 98) dallo stesso olio si segna, si unge, si battezza, si segna. L’unzione
si fa coll’olio, dopo l’immersione. Ammanuel bar Sahhare parla de segnazione (rusma) senza
menzionare l’olio (Vat. Syr. 182, f. 272-3 ISAAC, tr. p. 55). Cosi anche Isho'yahb IV in Le Questones de
Baptismo (Vat. Syr. 151, f. 42v). Abdišo parla dell’unzione dopo che il battezzato è diventato
all’immagine del Re (Marganita IV, 4). Timoteo II, nel capitolo 6, parla di 3 unzioni, tutte dalla
stessa fiala. Cosi anche Le Questones de Baptismo (Vat. Syr. 151, f. 43v). Ma nella Sezione 16, cap.
4, Timoteo II menziona 3 segnazioni: 1) prima del battesimo; 2) unzione prima dell’immersione;
3) segnazione dopo il battesimo, sembra senza olio.
Nel l’antico Ms 1496 si ricorda l’olio (DIETTRICH p. 84 e xii), mentre Bagder (The Nestorians
et Maclean (p. 272) dicono: questa unzione è assente dai Nestoriani; allorché Kelayta la
menziona, ed anche il Ms di Mar Esaya (Trad. ital. n. 104 [74].
II, p. 153)

La pratica non è quindi costante. Però il più antico documento liturgico (Mar Esaya)
la menziona. D’altronde, non è chiaro se quest’unzione era considerata come sacramento.
L’Anonimo (Expositio II, p. 96) considera il battesimo (con l’acqua)) come l’equivalente al
battesimo di Giovanni (per la remissione dei peccati), mentre l’ultima unzione
corrisponderebbe per lui al battesimo del nostro Signore nel quale si dà lo Spirito Santo. Cosi
l’effetto del battesimo proverrebbe solo da quest’unzione. Ma il testo non lo dice; la formula
finale: È stato battezzato … (N. 74) è nel passato. È una dichiarazione solenne del battesimo
che ha avuto luogo, ma non è un nuovo battesimo. Però c’è un’imposizione della mano dopo il
battesimo (Mar Esaya, testo N. 104) ma il senso è riguardo gli effetti del battesimo ricevuto.
Però il rito esiste. Esso ha un suo senso detto nella formula (N. 74) che indica il perfezionamento
del esistano. Per il P. RAES questo ciò corrisponde praticamente alla Confermazione.

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G) Sviluppo del rito dell'iniziazione cristiana
L'antichissimo rito dell'iniziazione cristiana dell'intera tradizione siriaca fu modellato
sull'iniziazione ebraica, che consisteva di tre elementi: circoncisione, immersione e sacrificio o
partecipazione al pasto sacro. Mantenendo lo stesso ordine, la tradizione siriaca sostituì la
circoncisione con l'unzione con l'olio santo e il pasto sacro con l'Eucaristia, pertanto l'iniziazione
cristiana originale constava di unzione, immersione e Comunione.43 La circoncisione ebraica fu
considerata un tipo dell'unzione battesimale, che cancellava i peccati e sigillava il candidato per
Cristo.44
Tanto le fonti antiche, quali Didascalia Apostolorum in siriaco, Atti di Tommso, Atti di
Giovanni il Figlio di Zebedeo, quanto i Padri e commentatori siriaci, quali Afraate (270-345), S.
Efrem (306-373) e Narsai (399-502), non fanno riferimento ad alcuna unzione post-battesimale,
oggi considerata l'equivalente della Confermazione secondo la terminologia occidentale. Nei
primi secoli in tutte le Chiesa della tradizione siriaca esisteva soltanto l'unzione con l'olio d'oliva
sulla fronte o sul capo (rušma) prima del Battesimo; essa poi fu distinta in due parti: il segno
iniziale sul capo e l'unzione di tutto il corpo, generalmente accettata nel IV secolo come una
preparazione all'immersione. Il segno sulla fronte e l'unzione del corpo con l'immersione
costituivano il fulcro di tutto il rito dell'iniziazione e conferivano anche il dono dello Spirito
Santo. L'unguento usato per l'unzione era invariabilmente olio d'oliva, denominato aanche olio
santo dell'unzione.
Come sottolinea il Prof. Sebastian Brock, un esperto della tradizione siriacca, cn la
cristianizzazione dell'impero romano nel IV secolo, il cristianesimo assunse un carattere
sostanzialmente romano-ellenisstico e venne offuscata la sua origine ebraica con il conseguente
oscuramento del modello concettuale ebraico dell'iniziazione cristiana (circoncisione = unzione
battesimale). Oscurato il modello ebraico, dal IV secolo il Battesimo di Cristo fu considerato il
modello concettuale per il rito battesimale e si prestò attenzione al fatto che lo Spirito Santo
apparve soltanto dopo che Cristo ascese dall'acqua. Ovviamente con questo modello unico non
c'era spazio per una unzione pre-battesimale, che avesse una qualche relazione con il cofermento
dello Spirito Santo.
Ogni modo, a partire dal IV secolo fu introdotto in Oriente l'unzione post immersione con
il santo myron, cioè l'olio profumato, l'equivalente orientale del crisma. Con il trascorrere del
tempo questa nuova cerimonia comincio a essere considerato il simbolo del sigillo dello Spirito
Santo, che discese su Gesù' Cristo per ungerlo durante il suo Battesimo nel Giordano dopo la sua
ascesa dall'acqua. L'uso del santo myron, quindi, fu introdotto soltanto nel IV secolo e fino ad
allora per tutte le unzioni era stato usato l'olio d'oliva.
Si può affermare con certezza che l'unzione con il santo myron dopo l'immersione fu
inserita nel rito siro-occidentale o antiocheno almeno per la fine del IV secolo. Da allora nel rito
Antiochene sono esistite due unzioni con olio d'oliva prima del Battesimo, un segno o marchio
(rušma) sulla fronte prima della consacrazione dell'acqua, l'unzione del capo e di tutto il corpo
prima dell'immersione e l'unzione con il santo myron dopo il Battesimo. Queste unzioni sono
diventate di norma in tutte le forme dei rituali successivi. Nella tradizione Antiochene, una volta
introdotta l'unzione post battesimale, il dono dello Spirito Santo fu assegnato a quest'ultima e
43
M. KIZHAKEARMANJANYIL, East Syrian Baptismal Theology, Kottayam 2001, 37-51. BROCK,
"The Transition to a Post-baptismal Annointing in the Antiochene Rite," in S.D. SPINKS, The Sacrifice of Priase,
Rome 1981, 219.
44
EPHREM, Hymni de Ephiphania III, 4&13, CSCO 186-187 (SS 82-83), 155-156/135/137.

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l'unzione pre-battesimale perse il suo significato originale e divenne parte dei riti preparatori
apotropaici e protettivi. I temi connessi originariamente all'unzione pre-battesimale, quindi,
furono gradualmente trasferiti all'unzione post-battesimale, sebbene questo ultima avesse il
significato di complemento e perfezionamento, concetti che non erano mai stati collegati
all'unzione pre-battesimale.
Nell'iniziazione cristiana della Chiesa di Oriente in Mesopotamia l'unzione dopo il
Battesimo fu inserita soltanto nel VII secolo da un grande riformatore liturgico, il Patriarca
Išo'yahb III (652-661), che riordinò l'officio del Battesimo, aggiungendo l'unzione postbattesimale, considerato oggi l'equivalente della Confermazione, e ristrutturò il rito specialmente
la parte centrale, su modello della liturgia eucaristica, dando anche alla liturgia del Battesimo una
struttura anaforale. L'unzione pre-battesimale sulla fronte e la susseguente unzione di tutto il
corpo sono state conservate, rei-interpretando il loro significato originale e assegnando alla terza
unzione, nuovamente introdotta, insieme con l'imposizione delle mani e la coronazione il
significato di completamento e perfezionamento con la grazia dello Spirito Santo. Nonostante
l'introduzione dell'unione dopo l'immersione, la Chiesa di Oriente continuò a usare il solito olio
dell'unzione (olio d'oliva), benedetto dal vescovo e conservato nell'apposita fiala in ciascuna
chiesa, anche per l'unzione post-battesimale e non il santo myron.
La Chiesa assira di Oriente (non cattolica) tuttora usa solo l'olio d'oliva consacrato (si
chiama qarna in siriaco = fiala dove si conserva l'olio; lateralmente significa corno/tromba) dal
vescovo o prete, sia per la prima unzione (rušma) sia per l'unzione dopo l'immersione, mentre
utilizza l'olio benedetto dal sacerdote durante la cerimonia per l'unzione pre-battesimale. In
seguito al rinnovo della piena comunione con Roma da parte di Giovanni Simone Sulaqa nel
1553 la Chies caldea cattolica ha continuato a usare l'olio d'oliva per le due unzioni prebattesimali e ha cominciato a usare il santo myron, benedetto dal vescovo, per l'unzione postbattesimale, recitando la formula della Confermazione adottata dal rito latino. Secondo la
tradizione siro-orientale gli elementi costitutive essenziali dell'iniziazione cristiana, quindi, sono
le tre unzioni con l'olio consacrato e la tripla immersione nell'acqua consacrata, pronunciando il
nome della Santissima Trinità.
Come avviene in tutto l'Oriente, nella tradizione siriaca l'iniziazione cristiana e' completa
soltanto con l'amministrazione della santa Comunione. Secondo la disciplina originale di tutte le
Chiese di tradizione siriaca, i sacramenti del Battesimo e della Confermazione sono sempre stati
amministrati congiuntamente, anche se nel corso dei secoli in qualche Chiese l'amministrazione
della Comunione ai bambini neofiti e' stata posticipata. I rappresenti di tutte le Chiese di
tradizione siriaca affermano all'unanimità che storicamente il rito dell'iniziazione cristiana
incorporava tutti e tre i sacramenti - Battesimo, Confermazione ed Eucaristia - in un'unica
celebrazione; in particolare non c'era alcuna separazione tra l'immersione battesimale e l'unzione
post battesimale, alla quale corrisponde la nozione occidentale di Confermazione.

Conclusione:
Il senso dell’unzione pre-battesimale. Essa indica una differenza di Teologia tra Oriente e
Occidente. Nell’Oriente è lo Spirito che purifica e prepara l’uomo al battesimo. Nell’Occidente,
il battesimo purifica l’uomo per ricevere lo Spirito Santo.45 Tradizione “siriaca” è vicina alla
pratica primitiva della Chiesa. Negli Atti 10, 44-48, Cornelio e compagni ricevono prima lo
45

cf.WEBB, Gestes et paroles, p. 341.
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Spirito poi sono battezzati. Cosi pare sottintese in S. Paolo (Rom 5,5; Col 3,2; 4,16) e nella
conversione di Paolo (Atti 9,7 ecc).
Nella 1° Lettera di Giovanni c’è prima l‘aggregazione nella Chiesa dove l’unzione dello
Spirito dà la conoscenza della verità spiegata tramite la confessione in Gesù figlio di Dio e
Cristo; (1 Gv 2,20-27); c’è poi l’acqua e il Sangue (1 Gv 4,6-8). Se essi sono la fonte battesimale ed il
Calice, come si pensa normalmente, allora è possibile che lo spirito corrisponda alla sphragis o il
sigillo-segnacolo (rušma) che precede.46
Al Sinodo di Gerusalemme, Pietro dice siccome lo Spirito ha dato la fede ai pagani, egli
dà loro anche la forza di testimoniare, forza ricevuta dagli apostoli alla Pentecoste. La fede, cioè
lo Spirito Santo nell’uomo, precede il battesimo nel quale l’uomo entra nella Chiesa e diventa
figlio di Dio. Cosi Ignace de la POTTERIE distingue:
i) la prima effusione dello Spirito data con la fede come preparazione al battesimo;
ii) il dono dello Spirito ricevuto dopo il battesimo tramite l’impostazione della mano, chiamata
poi la Confermazione.
Quindi egli pensa che è possibile che la nostra Chiesa abbia conservato l’antica pratica
della Chiesa. Il dono della fede che precede il battesimo e che è lo Spirito Santo è stato (tradotto
in un rito liturgico di unzione. “Ciò che nel Nuovo Testamento è ricordato come figura, nella
nostra liturgia diventa vero rito” (Manson). Il P. de la POTTERIE conclude che l’unzione prebattesimale non era considerata ne come esorcismo ne come dono dello Spirito, ma simbolo della
realtà del battesimo ricevuto poi. Tutto ciò si comprende meglio se pensiamo, come Jean
Grosjean, che gli scritti giovannei sono stati scritti per la Comunità di lingua aramaica (cf. N. T.
Ev. Jn. La Pléiade).
2) Come è successo lo spostamento dalla prima all’ultima unzione? La ragione è nel
cambiamento del senso dato al battesimo, avvenuto anche per ragioni di cultura, il che ha
comportato un certo capovolgimento dell’ordina del rito. Attualmente c’è anche unzione postbattesimale alla quale si dà un’importanza considerevole. Il cambiamento suppone una nuova
logica nei riti.
Il rušma (segnacolo) dato prima del battesimo significativa nei scrittori padri siriaci:
a) segno della possessione della persona da parte di Cristo, con una circoncisione non fatta da
mano. (secondo rituale)47
b) l’olio è protezione e arma;
c) esso dà il sacerdozio regale: il re si unge prima di prendere il regno;
d) dà la filiazione (cosi Teodoro).
Alla fine del IV sec. e inizio del V sec., il battesimo è stato più considerato come morte,
risurrezione e seconda nascita (influsso di S. Paolo) questi effetti si attribuiscono ad esso più che
46
47

cf. MANSON, “Entry into membership of the Early Church”, JTS 48 (1947), 25-33.
Rituale (trad. inglese), Urmia, 47.
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al rušma, anzi sono i suoi effetti, quindi in pratica devono seguirlo. Soprattutto comparando tra il
battesimo di Gesù e del Cristiano: lo Spirito scende dopo, alla salita dall’acqua. La vasca poi è
comprata al Giordano (yurdnan); essa non è più un segno che riceve prima lo Spirito, ma la
tomba di cui si riuscita e dopo la quale si riceve lo Spirito risuscitatore.
Cosi ‘Ammanuel bar Šahhare; l‘ANONIMO (Expositio II, c. I, CONNOLLY II, tr. p.
87) dice che Iso Yahb III ha ordinato che il battesimo abbia luogo la notte della Risurrezione
perché è partecipazione alla morte e Risurrezione di Cristo.
Allora, il rušma (segnacolo) ha preso un senso catartico (di purificazione) e protettivo,
quindi ci ha voluto un’altra segnazione dopo il battesimo, la quale da gli effetti originali del
primo rušma (del quale però le traccia rimangono nei testi).
Cosi per ‘Ammanuel bar Šahhare, la prima unzione o rušma che precede il battesimo
significa ‘l’imbalsamano’ del esistano perché partecipi poi, nel battesimo, alla risurrezione,
mentre dà la seconda segnazione (parla solo del segno della croce) è per ricevere lo Spirito
Santo. L’importante è però che il senso generale del battesimo è lo stesso, anche se l’ordine dei
singoli riti sia cambiato.
Al livello pratico. Come “comprendere” l’evoluzione. Essa si mostra che ha avuto luogo
nella pratica ecclesiale. Quindi, la Chiesa è considerata autorizzata di accogliere queste
evoluzioni. Essa ha delle facoltà di usare i segni e le formule che esprimono il sacramento. Nella
Liturgia Romana, la materia dell’Ordine era fino al Papa Pio XII la traditio instrumentorum; poi
il Papa ha deciso che fosse l’impostazione delle mani, senza cancellare l’uso antico. Nella nostra
liturgia, ci sono le due unzioni con il loro significato; esse non sono irriducibili. La questione è
piuttosto storica. Nessun problema ecumenico a questo riguardo.

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Struttura secondo il rito stampato

I) Struttura del rito (per i bambini)
1) Riti introduttori:
a) Davanti al santuario: Gloria in Excelsis [3], Pater [4], Preghiera sacerdotale [5];
1. A. Salmo [6]. B. Preghiera sacerdotale [7]. C. Impostazione della mano, solo in
Kelayta, facoltativa [8]. (Per adulti)
2. A. Salmo [9]. B. Preghiera sacerdotale [10]. C. Impostazione della mano [11].
Prima segnazione: olio [12]. (Per bambini)
b) Ingresso al battistero: Onita [15], Preghiera sacerdotale [16].
1. A. Salmo [17]. B. Proclamazione del diacono, di Teodoro [18]. C. Preghiera
sacerdotale [19].
2. A. Salmo [20]. B. Proclamazione del diacono, di Barsauma [21]. C. Preghiera
sacerdotale [22].
c) Preghiere e inni prima della liturgia della Parola:
Qanona [23]. Preghiere sacerdotale [24]. Luku Mara e deposizione dell’acqua [2527]. Trasagion [28].

2) Liturgia della Parola (Comune con la messa):
Preghiera sacerdotale [29]. L’Apostolo [30], Inno (Zummara) [31]. Il Vangelo
[32]. La sua ‘Onita [33].
Proclamazione (latina) diaconale, come nella messa [34-36]. Preghiera
sacerdotale [37]. Impostazione della mano [38]. Rinvio dei catecumeni [39].

3) Liturgia del mistero:
A) Deposizione dell’olio: Oniata dei Misteri [40]. Deposizione degli elementi (l’olio) [40].
Credo [42].
B) Consacrazione dell’olio: Proclamazione del diacono [43].
1. Prima G’hanta: Preghiera d’inclinazione. G’hanta [44]. Saluto sacerdotale [45].
Dialogo preanaforale [46].

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2. Secondo G’hanta o preghiera d’Inclinazione [47]. Sanctus [48].
3. Terza G’hanta o preghiera d’Inclinazione [49]. Commixtio e Consignatio degli oli
[50]. Padre Nostro [51].
C) Consacrazione dell’acqua: Presso il fonte [52]. Saluto sacerdotale [53]. Quarta
G’hanta[54]. Segnazione [55 e 57] con olio. Sanctum Sanctis [56]. Inno o ‘onita [59].
D) Il dono del sacramento: svestimento [59]. (Rinuncia) [60]. Unzione prebattesimale [61].
Battesimo a-b [62]. Inno [63].
E) Alla porta del Santuario [64]. Preghiera sacerdotale [65]. Salmo [66].
Riti complementari (“= Confermazione") (Inazione finale)
A. Alla porta del Santuario: Preghiera sacerdotale [67-68]. Impostazione della mano [69].
Segnazione-unzione [74; cf. 73] Impostazione della mano [72]. Kelyta Impostazione
della mano [Il pegno 72-73]. Unzione e formula [74] Corona [75].
Caldei Formula e unzione [70]. Corona [71]. Impostazione della mano [72: il pegno]
B. Nel battistero: ‘Onita [76-78. C. K e E]. Lavaggio vasi [79]. Preghiera sacerdotale concl.
[80; K, 81; e 82]. Sigillo [83]
4) Annessi: Riti e preghiere in seguito al battesimo:
Desacralisazione dell’acqua [84]. Lavaggio dei vasi [85]. (nota: battesimo e messa [86]:
comunione (mai si celebra il battesimo senza la messa)

Rito dopo battesimo:
scioglimento della corona [87]. Fine [88].
Nota sul battesimo degli adulti: [89-90]
...........................................................

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II. Struttura del Battesimo degli adulti
Struttura secondo ‘Ammanuel bar Šahhare († 980)
Premessa: Ciò che si trova nella preparazione prossima si rifà nel giorno del battesimo.48
Preparazione remota: Iscrizione del nome; istruzione del credente.
Preparazione prossima: lunedì-Venerdì prima della Resurrezione.

Nel battistero, con Croce e Vangelo
Hudra II, p. 337
- Id. bis e Gloria Patri.
- Proclamazione I [18]
- Salmo [Sal 2]
- Proclamazione [21]

‘Ammanuel bar Šahhare
- ‘Onita, porte del talamo [15]
-................
Salmo [....]
- Due Proclamazioni: [....] [....]

- Tešboḥta. Tawdi l-Taba.
Trishagion – (Non si ricita Inclinate i vostri capi perché e
stata recitata prima del rito).
- Pater nostro
-Sigillo (incluso scambio della pace e venerazione
della croce e di Vangelo)

- Tašboḥta (non specifica quale)
- Trishagion
- Pater noster
- Scambio della pace (prima venerazione della
croce e di Vangelo) e sigilo.

Il rito stesso:
Nel Battistero: Si sottolinea ciò che è proprio per gli adulti.
1. Nel battistero: Salmo 84 [6], prima imposizione della mano [8, solo in K, facoltativa],
Salmo 45 [17], accenno all’unzione-balsamazione [per gli adulti]; altra impostazione
della mano [11];
a. Prima proclamazione [18]; Salmo 110 [20];
b. Seconda proclamazione [21]; ‘Abjuratio diaboli (= Rinuncia) (verso
occidente) Confessione della Fere (verso oriente).
c. Unzione della fronte col pollice (si copre il capo per rispetto per l’olio).
Lettura dall'Apostolo [30]; inno o Stationa salmo la voce del Signore sulle
acque [31]; Vangelo [32]; Omelia; Proclamazione (latina) [34-36]; la
lavanda delle mani del sacerdote; ‘oniata d-Ruze' già menzionata sopra
[40].
d. Consacrazione dell’acqua coll’olio consacrato (commixtio [55-57] - non si
ricorda, quindi, la consacrazione dell’olio e poi dell’acqua separatamente
come nel rito attuale.
48

ISAAC, Bayn-al Nahray, 11 1989, p. 33-66: testo e tr. araba.

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e. Unzione del petto, poi tutto il corpo [61], battesimo con 3 immersioni
[62b]
f. L’abito bianco; corona [71-75].
2. Alla porta del sanctuario: Salmo [66]: segnazione col segno della croce sulla fronte del
battezzato (non menziona olio); imposizione della man [69].
3. Comunione. Entrata nel Santo dei Santi. 'Oniata [inni].

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Analisi della liturgia del battesimo
1. Riti introduttori [1-39]
Il rito ( il quale lo abbiamo adesso) ha come compositore il patriarca Išo’yahb III
Adiabene, il riformatore della nostra liturgia (651-658) e il patriarca Elia III Abu Halim (11761190).
1.1. Fino All’entrata Al Battistero
1) Preparazione immediata: distribuzione dei ruoli fatta con gentilezza dal sacerdote! Ordine:
Si mettono tutti davanti all’altare (qestroma) (K. Si sbaglia dicendo che davanti al battistero); i
battezzandi alla fine (poi entreranno nel battistero); il sacerdote con camice bianco, segno della
luce che involgerà i battezzati (‘Ammanuel Bar Šahhāre).
2) Prima impostazione della mano: nel contesto di preghiera liturgica comune (Pater noster…)
si conclude col vertice: l’impostazione della mano. Incomincia quindi: Gloria in Excelsis,
assente in ms. Esa'ya (E.) perché il Battesimo è fatto dopo il Mattutino. Il Pater noster col Suo
Qanona (= Inno serafico, Is. 6) e varianti: ‘Il pane del nostro bisogno oggi’, ‘nostri debiti come
noi abbiamo rimesso’, ‘liberaci del Malvagio’, ‘perché a te sono il regno...’ [4].
3) La preghiera sacerdotale, (Pro clero) come per ogni inizio, domanda l’aiuto divino per servire
i sacramenti rinnovatori e salvatori [5].
4) Il Salmo convince (Sal 84) lodando il santuario [6]. I battezzati sono come piccoli uccelli
elevati vicino all’altare ('Ammannuel bar Šahhāre). La preghiera sacerdotale, quella prima parla
del ritorno della pecorella che secondo RylSyr si segna [7] adulti; la seconda, domanda la
protezione do Dio. La differenza è chiara. La prima prepara ad una azione che viene.
5) L’impostazione della mano (per gli adulti) [8] è data solo dal Kelayta che egli chiama
G’hanta, menzionata da 'Ammannuel bar Šahhāre, è facoltativa [9]. La Chiesa raccoglie tutti; i
battezzandi rinnegando il peccato solo ritornati dando gioia agli angeli (Lc) quanto inseriti nella
gregge del Signore. Egli li portegge dal diavolo omicida. Vi è un certo esorcismo. Col
battesimo si partecipa alla salvezza. Esso è un seno ed è alla figura della passione di Cristo.
il 'Ammannuel bar Šahhāre vi vede una balsamazione prima che il corpo entri nella
tomba. Seue il Salmo 29 (Portate al Signore figli maschi) che esso è, di conseguenza,
facoltativo.
6) L’impostazione della mano. ‘Si è adempito’ è come ai due rituali (Caldai e Kelayta) [11],
teologicamente è importante. Essa è chiaramente per i bambini, perciò il 'Ammannuel bar
Šahhāre aveva presentato la precedente. L’azione di Dio oltrepassa i termini della promessa! Il
Battesimo è nascita nuova, l'incorporazione al Cristo, il che dà possibilità a partecipare al suo
corpo. Da era in poi, il battezzato riceve in tipo la speranza del mondo futuro. Dio è dunque
degno di lode! Qui non si parla della Passione-Risurrezione di Cristo né del battesimo come
morte-risurrezione con lui. Quindi l’imposizione della mano qui si concorda coll’originale senso
del rušma (segnacolo) che la segue. La grazia è una rete che pesca tutti i popoli! Il 'Ammannuel
bar Šahhāre fa allusione al preghiera dell'imposizione della mano.

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7) Il segnacolo (Rušma) [12]: con l’olio già consacrato. Dal basso in alto, vuol dire lo
spogliamento dall’uomo vecchio [cf. 13]; e da destra a sinistra - vuol dire adone alle pecore di
destra ('Ammannuel bar Šahhāre).
Il testo [13] è una nota che spiega le tre segnazioni:
i) La prima, spiegata sopra;
ii) la seconda, prima del battesimo, si fa dall’alto in basso [61] ed essa simboleggia il porre
l’abito, cioè l’uomo nuovo;
iii) la terza, dal basso all’alto, viene dopo il battesimo [70 e 72], è simboleggia l’ascensione del
cristiano laddove è il Cristo [Col 3,1-2]. Secondo l’Anonimo, il primo segnacolo indica
l’uscita dal paganesimo e l’aggregazione ai figli d’Abramo.
L’olio è di origine apostolica (Marganiṭa IV, 4). Secondo un memra di Yohannan bar Zo’bi
(† 1235) al battesimo di Gesù, Giovanni Battista a conservato in una bottiglia un po’ di acqua
caduta dal corpo di Gesù, affida poi dal Battista a Giov. Apostolo. Questi in un vaso ha raccolto
acqua e sangue dal Costato di Gesù. All’Ultima Cena, Gesù aveva dato due pani a Giovanni
Apostolo, il quale ne aveva conservato uno. Alla Pentecoste, gli Apostoli raccolsero l’acqua, il
sangue ed il pane e li mescolarono coll’olio di cui si ha avuto il 'sacro fermento' per l’Eucaristia e
l’olio per le Chiese. Questi si conserva nel battistero. Alla consacrazione di una nuova chiesa, se
ne prende una parte e con esso il vescove/sacerdote consacra un nuovo olio e si mette in quella
Chiesa; e cosi di seguito.49

1.2. Dall’ingresso Nel Battistero Fino Alla Liturgia Della Parola
Ingresso solenne con processione [14] con turibolo, ventagli, lucere, Croce, Vangelo, e
la ‘onita (inno) [15] esprime la gioia dell’ingresso alla delizia della camera nuziale messianica
preparata da ora (battesimo = matrimonio mistico). Gli entranti lodano Dio come in cielo. Il
Gloria Parti, con la sua sua ‘onita, dice che la porta è Cristo. La preghiera sacerdotale è nello
stesso senso [16a], la seconda è sul battesimo [16]. Una volta arrivati, cominciano il salmo
seguito dalla proclamazione diaconale e da una preghiera sacerdotale: di ciò si danno due serie:
Salmo 45 [17] salmo di gioia di nozze regali: “Il mio cuore effonde liete parole”.
Proclamazione diaconale [18] composta da Teodoro. Rintraccia il disegno di Dio e la
sua realizzazione (Istituzione, trasmissione, dono della Chiesa):
i) Disegno: Dio crea l’uomo libero, il promette la risurrezione tramite la rivelazione di
Cristo. ii) Nell’incarnazione, il Verbo a preso la nostra primazia, la presentò al battesimo,
immagine della risurrezione e del rinnovamento. iii) Affidò il battesimo agli Apostoli. iv) Da
loro il battesimo passa agli sacerdoti. v) Adesso il battezzando, essendosi già preparato (quindi
formula per il battesimo degli adulti!) confessa la Passione, si rimette al Cristo e diventa, col
segnacolo, membro di Cristo capo della Chiesa. Quindi, vi) la nostra preghiera lo accompagni
per ricevere i frutti del battesimo: incorruttibilità, primizia della risurrezione, fede nel sacramento
49

WEBB. p. 345.
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che vince l’ostacolo della sua visibilità; e che Cristo consacri l’acqua e l’olio. (il concetto del
Quindi anche se formulario ci fosse stato per i bambini e lezione di fede e
di morale è fatta per gli adulti astanti, già battezzati.
Preghiera sacerdotale: che Dio elegga l’assemblea come servitori dei misteri [19a], o
supplica per la misericordia [b]. considera la prima proclamazione come il primo invio degli
apostoli, prima della Passione di Cristo.
seconda nascita assente)

B. Salmo 110 [20], Cristo re: “Il Signore disse al mio Signore”.50
Proclamazione diaconale [21] per gli adulti, composta da Barsauma di Nasibi, sec. 5°
contemporaneo di Narsai. L'assamblea si mette in ginocchio. La proclamazione implica: 1-4
l'istituzione e trasmissione; 5-6 dono: i) Ringrazia il Padre che manda il Figlio; ii) Ringrazia il
Figlio perché si è incarnato avvicinandoci al Padre; iii) Diventando medico; iv) Battezzando
senza averne bisogno; v) è da ringraziare perché chiama i peccatori; vi) Invito alla preghiera per
il battezzando “che riceve il segnacolo della vita fede trinitaria, si vesta dell’uomo nuovo per
poter più nuova; vii) Preghiera per il superiori, affinché rimettano il gregge intatto al suo
pastore, Cristo. Poi si levano (questa proclamazione potrebbe essere piuttosto riservata per gli adulti).
Preghiera sacerdotale [22], tre formule: Cristo che guarisce [a], Cristo che raccoglie [b],
Cristo che ci possiede e giudica [c]
A quel punto 'Ammannuel bar Šahhāre parla, per il battesimo degli adulti, di abiuratio
diaboli e della confessione della fede.51 La fede nella Trinità, nell'economia e nei fini ultimi
dell'uomo. Poi 'Ammannuel bar Šahhāre ricorda qui l'unzione, ciò corrisponde al contenuto della
seconda proclamazione, che sarebbe per gli adulti.

1.3. Preghiere Comuni Prima Delle Letture
Dopo il Qanona [23], Salmo 132, (Ricordati, Signore, di Davide) col ritornello che benedice
Dio che istituisce i sacramenti nella Chiesa; viene la solita preghiera sacerdotale [24], e come
nella messa ordinaria si susseguono con la preghiera sacerdotale intercalata. Il Laku Mara ha il
verso salmico “La voce del Signore sulle acque… (Sal 29,3) [25], recitandolo si mette l’acqua
nella vasca [26] quanto basta a salire sopra il capo del battezzando; segue la solita preghiera
sacerdotale [27] e il Trisagion in questo senso vocativo: (O) Santo [che sei] Dio…” [28].
D. Liturgia Della Parola
Segue l’ordine della messa. Invoca Dio per illuminarci: preghiera sacerdotale [29].
L'Apostolo: I Cor 10,1-13 [30]. Il contenuto comprende anche l’Antico Testamento.
L’Esodo, il mistero pasquale e la sua figura. I simboli dell’Antico Testamento sono figure della
realtà del nostro battesimo. Quindi, viene proclama la lezione della nostra storia e l’esemplarità
del Nuovo Testamento. Si ricordano le espressioni paoline: ‘sotto le nube, si sono battezzati …

50
51

ISAAC, Bayn-al Nahray, 11 1989, p. 33-66: testo e tr. araba, 43.
Ibid., 44.
21

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hanno mangiato … una sola bevanda … la pietra era il Cristo’; L’Antico Testamento è la figura;
il Nuovo Testamento, realtà compiuta nel mistero, il cielo: realtà aperta!
Estationa, ‘statio’, perché viene recitato in piedi, è un inno sul battesimo di Gesù,
combinato Mt e Lc [31], [come il Diatessaron] tiene il luogo dello Zummara.
Il Vangelo: Gv 2,23-3,8 [31], dialogo con Nicodemo, preceduto dalla affermazione
sull’uomo conosciuto da Cristo! Quest’uomo “di menzogna” che cambierà nel battesimo.
La ‘Onita del Vangelo [33], solo nel edizione di Kalayata: la prima sul battesimo
(adulti), ed il Gloria Patri sulla Chiesa (Omelia). ['Ammanuel Bar Šahhare. mette qui l’omelia:
sul mistero-sacramento nell’alleanza e sulla Trinità.
Proclamazione diaconale litanica: le tre della messa. Cambio dei nomi di Nestorio,
Toedoro e Diodoro la conclusione è splendida, dopo tante domande, splendida:
Scambievolmente si affida a Dio [34-36]. Concede con tre parte: 1) Ba'uta = Domande (origine
bizantina; detta in piedi) 2) Karuzuta Proclamazione (piuttosto proprio nostra ascoltata in ginocchio)
3) Angelus Pacis (testo identico): il popolo in piedi (in Crisostomo per catecumeni) e
respondono da te Signore.
Preghiera sacerdotale [37] e impostazione della mano [38] con domande e una bella
introduzione. La preghiera sacerdotale seguente, detta a voce alta, conviene alla conclusione
della Proclamazione diaconale: affidamento a Dio. [Qui al tempo di 'Ammanuel Bar Šahhare, il sacerdote
si lava le mani.].
Il rinvio dei catecumeni [n. 39] conclude questa parte. “Il segnacolo della vita” è il segno
ricevuto dai peccatori pubblici riconciliati, quindi abilitati a ricevere l’Eucaristia [39], il che
seguirà il battesimo.
Colui che non fa la comunione oppure 2) che non e battezzato (catecumeni oppure 3) che
e' penitente non assolto, cioè segnato col segno della vita (sushma d-khaye). Auditore sono una
categoria di penitenti o di catecumeni che vegliavano sulle porte. Narsai parla dei non segnati.

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